Le nuove esigenze architettoniche e strutturali richiedono soluzioni tecnologiche con dispositivi atti a garantire alte prestazioni nel rispetto di linee guida, normativa, rintracciabilità, facilità di montaggio, durabilità e resistenza alla corrosione.
La post tensione permette di realizzare strutture a luci più ampie, di ottenere edifici con spessori ridotti delle solette e allo stesso tempo ampie aree prive di colonne.
Proprio le colonne spesso condizionavano le geometrie e la divisione delle superfici nella progettazione delle partizioni interne.
Contrariamente a quanto avviene nelle strutture in cemento armato tradizionale, il controllo delle deformazioni e delle fessurazioni sono alcuni degli aspetti che l’applicazione dei cavi consente di gestire efficacemente.
La post tensione di solai può essere realizzata con sistemi di post tensione aderente e non aderente. I sistemi aderenti (Bonded) sono realizzati con trefoli inguainati in guaine metalliche o in polietilene, dotati di iniezione e sfiato per permettere un corretto riempimento dei cavi con cemento.
I sistemi non aderenti (Unbonded) sono realizzati con trefoli ingrassati e rivestiti di polietilene (vipla) e non richiedono iniezione di cemento.
La tecnologia della post tensione per molti anni è stata impiegata prevalentemente per realizzare grandi strutture come ponti, travi, serbatoi ecc., sfruttando i vantaggi che derivavano dall’applicare carichi concentrati, si migliorava la capacità degli stessi a reagire senza fessurare il calcestruzzo.
Le strutture snelle erano realizzate con sistemi tradizionali, senza prendere in considerazione la possibilità di applicazioni di post tensione, pertanto pavimenti industriali, solai diaframmi, pali di fondazione, normalmente realizzati con sola armatura lenta, oggi si possono realizzare con grandi vantaggi nell’applicare questo tipo di tecnologia.